È vero che il cane sceglie il proprio umano?

19.04.2024
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In molti pet mate, soprattutto quando si tratta di un cane di famiglia, succede di farsi tale domanda.

La risposta è assolutamente affermativa: un cane sceglie il suo umano di riferimento. Lo fa consapevolmente, non solo per questione di affetto o "amore puro" come ancora piace a tanti pensare, ma per motivi legati alla stima e alla fiducia che prova nei confronti di un dato individuo nel contesto di una normale relazione. 

Seguendo la persona che è più in grado di comprendere le sue motivazioni, ovvero i bisogni e i desideri che ha ogni singolo individuo al di là delle caratteristiche di razza e indipendentemente dall'accudimento fisico, un cane sceglie e mostra la sua scelta chiaramente sia in un rapporto a due che in una dinamica familiare in cui l'attenzione è comunque suddivisa tra più individui. 

Cosa significa quando un cane ti sceglie

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Un cane sceglie in base a diverse valutazioni che fa della persona o delle persone che gli sono accanto. Recentemente è stato provato scientificamente che i cani ci giudicano anche.

I cani sono animali sociali che in natura condividono la vita con altri simili, instaurando anche tra loro dei legami differenti. Si parla infatti di "ruoli" e "ranghi" e con questi termini si va oltre al concetto di dominanza come comunemente viene interpretato: non è una questione legata al "seguo chi è il più autoritario" ma a una forma di rispetto che viene attribuita a chi ha doti di leader, che non vuol dire poi che il cane di famiglia non riconosca in altri affetti importanti.

Si può dunque ragionare nei termini dell'autorevolezza che il cane riconosce in una persona che diventa il suo punto di riferimento. È un concetto importante da comprendere, soprattutto quando nei contesti della famiglia umana ci sono più individui e si innesca quel meccanismo per cui c'è, ad esempio, una persona a cui il cane afferisce sempre per avere la pappa e un'altra a cui è proprio legato a livello più emotivo. 

Il legame infatti  non passa solo attraverso l'accudimento che si traduce in cibo e cure ma soprattutto nel voler stringere un legame stretto, in cui si sente visto e considerato in base alla sua personalità.

Come fa il cane a scegliere il suo umano?

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Per rispondere a questa domanda è molto importante partire dal cucciolo e conoscere quella che viene chiamata la fase di attaccamento primario: ovvero il legame di attaccamento con la mamma. È una fase della vita fondamentale per l'evoluzione dell'individuo e anche della futura relazione con gli esseri umani perché chi si prenderà cura del cane sarà praticamente sostitutivo del rapporto che aveva con lei.

È dunque importante conoscere le basi dell'attaccamento dei cani, perché tali dinamiche si replicano poi nel contesto del rapporto uomo-cane.

L'attaccamento primario è il legame affettivo che si crea tra due soggetti (madre e cucciolo) e le sue caratteristiche principali sono quelle di essere durevole nel tempo, di influenzare quella che sarà la personalità del piccolo e di conseguenza le interazioni che avrà con altri simili e non e il suo modo di stare al mondo (attaccamento secondario).

Un cane che ha un buon attaccamento con le persone che lo circondano e, a maggior ragione, con quella che ha scelto come suo riferimento umano viene dimostrato con la ricerca di contatto e desiderio di prossimità e condivisione di esperienze.

Un buon attaccamento è dunque il primo elemento che ci fa capire cosa significa per un cane scegliere una persona: trovare un punto di riferimento coerente significa trovare un individuo che ne ascolta le necessità, conosce e riconosce i suoi bisogni che non sono solo legati al soddisfare la richiesta di alimentazione o la cura della salute ma, soprattutto, a renderlo felice nel vivere i suoi interessi. 

Questa persona è praticamente quella che gli dedica più tempo di qualità, ovvero non necessariamente ore passate insieme senza far nulla o come se il cane non ci fosse ma momenti di condivisione vera, anche nel relax. 

Come capire se sei stato scelto?

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Capire che il cane ha scelto proprio quella persona specifica è legato alla personalità di ogni cane e razza.  Inoltre il legame tra cane e uomo è talmente ancestrale che alle volte è persino difficile spiegarlo.

È infatti sempre importante ricordare che a seconda della razza e della soggettività cambiano gli atteggiamenti da individuo ad individuo ma tutti i cani avranno interesse a passare più tempo possibile con il proprio umano di riferimento.

Ad esempio, un cane da caccia vorrà andare a fiutare le tracce di qualche preda con il suo umano preferito. Un carlino amerà dormire insieme al suo pet o ricevere coccole. Altre razze, come il levriero, amano meno il contatto fisico ma prestano molta attenzione a qualsiasi cosa fa il proprio umano.

Sempre cercando di non correre il rischio di generalizzare troppo, in conclusione, il cane che ci ha scelto cercherà con il suo "migliore amico" appunto il contatto visivo, quello fisico e vorrà condividere i momenti di gioco e di tranquillità. 

Riconoscere questi momenti è, in fondo, riconoscere la relazione e capire che stare insieme è sempre qualcosa che funziona se entrambi i soggetti coinvolti si sentono felici e sereni, godendo della reciproca compagnia. 


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Quando si decide l'orario per dare da mangiare al cane si devono tenere in conto molti fattori, perché non esiste una risposta univoca. Dipende infatti dall'età, dalla razza, alla quantità di pasti ai quali lo abitui durante il giorno e da eventuali patologie.

Il nostro amico a quattro zampe spesso salta addosso alle persone per volontà di socializzare o per esprimere gioia e felicità. Non sempre però è un comportamento da incoraggiare, soprattutto se si tratta di cani di grossa taglia.

La coda è una parte fondamentale nella comunicazione delle emozioni del nostro amico a 4 zampe e può dirci molto su cosa prova in quel momento, che siano emozioni anche diverse rispetto alla felicità o alla paura.

Che fare se il proprio animale scompare? Di solito il primo sentimento a prevalere è l'angoscia, il timore di averlo smarrito per sempre. Fatto salvo che è obbligatorio presentare denuncia entro tre giorni dalla scomparsa, le prime ore sono determinanti per ritrovare l'animale.